GIOIELLI DI SEMPLICITA’

Piccole perle di animi cannibali meravigliose creature.

Corro da mia nonna, ha detto che non sta bene, ma ormai ci vado con il sorriso. So già che sta meglio di me, ha solo bisogno di sentirsi accompagnata, portata per mano nella sua vecchiaia, come un bambino ha bisogno del calore dei genitori, la nonna vuole la presenza di qualcuno che non la faccia sentire sola.Sono da lei, ne approfitto per ascoltare un cd che mi hanno regalato, “Perle” di Gianna Nannini, non so cosa dire, non mi ha mai entusiasmato.Lo metto su e rimango a bocca aperta, sono già innamorato di questo pianoforte, vago per casa, il mio passo è un volo bellissimo. Un mare fatto di ricordi ed emozioni, come una mano che passa su una mensola coperta di polvere, la mia mente sta spazzando via tutta la sua pesantezza. Tutte  le oppressioni dell’esistenza frenetica che non ci permette di vivere.Sarà quest’ambiente ovattato, fatto di un divano a righe, paralumi antichi e centrini bianchi.Sarà questa luce soffusa, giallognola, quest’odore di naftalina, ma mi sento libero e slegato dall’essere quotidiano, qualcosa di immortale perché la mia pelle è stata la pelle di qualcun altro, il mio sangue sarà sangue di qualcun altro e non per forza grazie a legami famigliari, ma perché sono contaminato dall’amore, l’unico legame che può sopravvivere a se stesso.Mia nonna sta guardando le foto di suo marito, gli occhi sono fissi su quello che ha vissuto, lo sento, e nelle orecchie ho le parole di “Amandoti”  amarti mi dà malinconia, che vuoi farci è la vita, la mia… e in questa donna distesa a fianco a me che tenta di riposare colgo tutto il senso della vita, la vita fatta di sacrifici concreti, di difficoltà vere, un percorso legato dall’amore semplice e vero, quello che noi non siamo in grado di accettare e trovare persi nei nostri egoismi, l’amore dolce anche di un’ora solamente.Vado a farmi il caffè, l’unica bevanda permessa in questa casa. Il profumo che riempie la cucina è la mia infanzia, è l’aria che respiravo nelle mie corse sui prati qui vicino, è l’aria dentro i sogni miei e la racconto per volare in paradisi che non ho.Sono avvolto dalle note del pianoforte, nelle braccia di archi puri,penetrato dalla voce rauca e viva della Nannini.Tutta semplicità che mi immette nella realtà delle cosa quotidiane senza i fronzoli della contemporaneità, perché non tutto è passato ma il sogno non sarà più uguale.Mia nonna si è addormentata, tra le mani ho le sue perle, le ho prese dal comò, questi pietre trasudano vita, risate, amori, lacrime e sensazioni. Proprio come quelle della Nannini.Una lacrima mi esce spontanea ascoltando la nuova versione di “Meravigliosa Creatura” che squarcia l’anima, la porta in alto in un non luogo.E dopo “Amore Cannibale, un coro ed un arrangiamento profondo, intenso e sconvolgente come non sentivo da tempo.E’ tardi,  posso andare, la nonna è a letto ed io sono più sereno perché ho aggiunto un tassello al mio mosaico personale. Un tassello bianco di purezza e semplicità, luminoso di dolcezza, affascinante come una perla. 

Fabio Siri

sirifabio@tin.it 

www.giannanannini.com