Steven Holl - Parallax

Una mostra per illustrare gli ultimi traguardi raggiunti dalla mente di Steven Holl…

 

 

Si è aperta il 19 ottobre scorso a Roma ed e termimata in questi giorni l'esposizione degli ultimi lavori di Steven Holl e porta il nome di uno dei suoi più recenti libri :Parallax. Ad ospitare l'interessante evento è l'American Academy di Roma

 

Non a caso l'esposizione di Steven Holl trova sito all'interno dell'American Academy in Rome; un centro con una lunga storia legata alla cultura architettonica. Tutto iniziò un centinaio di anni fa, per l'esattezza nel 1894, quando gli architetti Charles Follen McKim e Daniel Burnham decisero di fondare questo importante luogo di incontro e studio dell'architettura (inizialmente portava il nome di American School of Architecture). L'anno prima si incontrarono per lavorare insieme all'Esposizione Colombiana di Chicago, e fu proprio in quell'occasione che nacque l'idea dell'Accademia Americana in Italia. L'obiettivo principale era quello di scegliere i migliori studenti americani giovani e creativi per permettere loro di approfondire lo studio della disciplina architettonica in Italia. Dalle sale dell'American Academy passarono personaggi come Louis Kahn, Edward Durrel Stone, Edwards Barnes, Robert Venturi, William Pedersen jr., Richard Meier, David Childs, Charles Moore, Herbert Bayer, Michael Graves, Tod Williams, Antoine Predock, Jesse Reiser, Stanley Tigerman, James Stirling, Billie Tsien…. e molti altri. Steven Holl inizia ogni suo progetto da "informazione e disordine, voluta confusione, ambiguità programmatica e da un'infinità di materiali e forme" arrivando a realizzare opere sempre diverse tra loro ponendo musica, letteratura contemporanea e recenti scoperte scientifiche al centro della sue portata creativa. Una riprova della sua incredibile capacità è la completa assenza di un vocabolario fisso di forme, materiali e strategie da applicare e replicare nelle sue soluzioni progettuali. Sempre estremamente spontaneo ed istintivo Holl indaga la sperimentazione delle forme, della luce e dello spazio attraverso la spontaneità dell'acquerello.

Il rapporto con il contesto diventa ben presto elemento di importante considerazione per l'architetto di Bremerton; l'input lo ricevette da una frase di Rudolph Steiner: "la storia del luogo fisico ha presenza e significato. Puoi riconoscerlo o ignorarlo, ma si tratta di qualcosa che tuttavia esiste" . Visitando la mostra dell'architetto americano potrete ammirare duecento acquerelli, una decina di plastici e una serie di progetti completi, incluso quello per il Centro per le Arti Contemporanee di Roma. La prima cosa che colpisce entrando nelle sale espositive è la "linea di orizzonte" composta da tantissimi acquerelli di Steven Holl, tutti montati su uno stesso formato e accostati l'uno all'altro; la composizione così ideata perimetra le due sale messe a disposizione per la presentazione dei progetti. Questi schizzi (ma è possibile parlare di opere d'arte vere e proprie) illustrano l'esplorazione della forma, dello spazio e soprattutto della luce rappresentando la fase iniziale della progettazione; ciò che il progettista ha veramente in mente e si pone come traguardo da raggiungere. I modelli architettonici si presentano disposti su supporti in metallo secondo una linea inclinata che da quota zero della prima stanza salgono fino a combaciare con la "linea di orizzonte" nella seconda stanza. Osservando attentamente i plastici vi accorgerete che non sono realizzati secondo pulizia e precisione, ma rimangono sul piano dello studio, capaci di trasmettere quel calore e quella vibrazione che solo l'idea e l'intuizione del momento sono capaci di restituire agli elaborati. Sembra quasi una continua evoluzione che Steven Holl ha fermato per un attimo, come se avesse scattato un'istantanea per bloccare quell'attimo fuggente forse per paura di perdere il fuoco sacro che anima questi progetti.

I materiali utilizzati sono il Plexiglas, il legno, il ferro arrugginito e il cartoncino trattato con vernici e tecniche artistiche. Chi già conosce Holl troverà gli ultimi traguardi raggiunti dalla sua progettazione ma con i giochi di luce e le sequenze di spazi prospettici a lui molto cari che troviamo in progetti come gli uffici della D.E.Shaw & Co, la Pool House and Sculpture Studio, la Chapel of St. Ignatius, il Museum of Contemporary Art di Helsinki, il Pratt Institute di Brooklyn,il Museum of Knut Hamsun, il MoMA Tower Apartment di New York oppure la Simmons Hall di Cambridge in Massachusetts. Steven Holl: questo sconosciuto? Nel 1947, a Bremerton, nello Stato di Washington, nasce Steven Holl. Si laurea all'Università di Washington per poi spostarsi nel 1969/'70 a Roma. Sei anni dopo lo troviamo a Londra per seguire corsi di specializzazione all'Architectural Association di Londra. Qualche esperienza lavorativa con Lawrence Halprin a San Francisco e poi apre il suo studio a New York: lo Steven Holl Architects. Mentre vive l'esperienza romana matura la definitiva diffidenza per le tesi di Robert Venturi che trova troppo legato alle discipline storico artistiche; inoltre impara ad osservare i luoghi e monumenti della città storica ponendo attenzione per le forme d'uso e i riti della socialità. Quotidianamente Holl visita il Pantheon vedendolo come un "laboratorio di luce", da cui deriva fra l'altro il "Cubic Panteon" del progetto per il palazzo del Cinema a Venezia.

Nell'indagine tipologica e nella cura del dettaglio, che sfiora la decorazione, possiamo riconoscere nell'opera di Holl le ombre di Aldo Rossi e Carlo Scarpa che, per la cultura americana, rappresentarono due punti di riferimento dell'architettura italiana degli anni settanta in poi. 1969/2002 oltre trent'anni di rapporto tra l'Italia e Steven Holl; un rapporto che può essere diviso in tre decenni: · negli anni settanta abbiamo un'Italia Classica e moderna, ideale luogo di formazione architettonica · gli anni ottanta rappresentano gli anni del dibattito, con le istituzioni come la Biennale e la Triennale · gli anni novanta sono quelli di un'Italia che rischia di diventare solo un pezzo del mercato globale in cui competono i grandi costruttori di identità.

ANDREA MARAZZI [ andreamarazzi@libero.it ]

Per ulteriori informazioni:

www.stevenholl.com

Se utilizzate il motore di ricerca di Google (www.google.it) troverete anche il servizio di traduzione delle pagine che ricercate, molto utile per chi ancora non conosce l'inglese.

Steven Holl - Parallax

American Academy in Rome Via Angelo Masina, 5 00153 Roma Durata e orari mostra: 20 ottobre 2001 - 13 gennaio 2002 da martedì a venerdì dalle 11.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 19.00 sabato e domenica dalle 11.00 alle 18.00; (lunedì chiuso) Per info: 06.58461 Parte delle informazioni di questo articolo sono tratte dal catalogo: Steven Holl Prospettive Edizioni Roma Una collaborazione tra l'Ordine degli architetti di Roma e Provincia el'American Academy in Rome Scritti di: Linda Blumberg Amedeo Schiattarelli Francesco Galofaro Livio Scacchi

 

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