Arch. CIARLO Marco

Collaboratori: arch. F.Melano, arch. G. Negro  

Comuni di Borghetto Santo Spirito (SV) e Spotorno (SV)

 

I MOLI DI CIARLO ...

 

 


Erano li, a pochi passi da casa mia, tranquilli, cullati dalla brezza del vento e dalla salsedine, dal finestrino del treno, quasi come un fotogramma di qualità percepii per la prima volta il molo di Borghetto Santo Spirito, lo andai a visitare, mi stupì, mi strego.. Poi per caso, come nei racconti fantastici, eccomi qui a presentarvi non uno ma due moli dell'architetto Marco Ciarlo, già apparso sulle nostre pagine come Costruttore di Castelli...il poeta costruttore...ora la poesia passa a due probosciti proiettate verso il mare e l'infinito, di questa nostra terra di liguria.

Airaldi Giacomo

 

RELAZIONE :PIAZZA DEI MARINAI

Perpendicolarmente alla passeggiata a mare adiacente alla foce del torrente Varatella si individua il maggiore dei moli che si sviluppano lungo il litorale del Comune di Borghetto Santo Spirito.
Il grande spazio si proietta verso il mare per una lunghezza di oltre 100 metri ed una larghezza che ne raggiunge i 40. Il calpestio è formato da un battuto in terra compatta con uno strato di ghiaia in superficie. Rivolti verso il mare, sul lato destro del piazzale, un muretto di cemento armato su cui è posta una ringhiera in legno delimita il confine con lo stabilimento balneare "La Playa", a definire la distinzione tra spazio pubblico e privato.
Sul lato sinistro, il calpestio prosegue fino alla scogliera direttamente e senza protezioni salvo qualche sporadico tratto di transenna, in particolare nel punto in cui un cunicolo di scarico sfocia nel torrente Varatella. Al polo opposto rispetto alla passeggiata, il molo decresce dolcemente verso gli scogli che scendono in mare e che in questo punto raggiunge la profondità di circa 7 metri. Entrambe le scogliere sia quelle laterali prospicienti la foce, sia quelle in punta al molo, sono frequentate da molti pescatori durante tutto l'arco dell'anno. Attualmente non si riesce a percepire la notevolissima superficie a disposizione (pari quasi a quella di un campo di calcio), perché non esistono elementi che consentano il rapporto con la scala umana. L'osservatore non avendo punti di riferimento ha una sensazione di disorientamento.


Breve Curriculum


Marco Ciarlo nasce a Savona nel 1961; studia architettura presso l'Università di Genova laureandosi nel 1988 con Giuliano Forno di cui è assistente di Progettazione. Vincitore con Luca Forno del concorso per l'allestimento del padiglione C al Salone Nautico Internazionale di Genova. Premiato al concorso nazionale ANPEL ed al concorso nazionale per il restauro del cinquecentesco Palazzo della Rovere di Savona. Ha operato ed opera con gli studi di Teobaldo Rossigno e Paolo Stringa. Collaboratore di Ugo La Pietra sulla rivista Artigianato per il comparto del vetro di Altare. Ha svolto numerose ricerche per il riutilizzo mirato di antichi opifici vetrari ed è stato docente di design nel Corso della Regione Liguria per Maestri Vetrai. Ha progettato impianti sportivi, edifici industriali, piazze e realizzato parecchi interventi di architettura d'interni ed allestimenti di mostre.Tra le opere più significative in corso di realizzazione, il cimitero di Borghetto Santo Spirito (SV), il recupero del castello di Roccavignale (Sv), il Centro Congressi Palace di Spotorno (SV). Affianca alla professione attività in campo artistico di ricerca sull'immagine e la materia, anche come verifica interdisciplinare con particolare riferimento alla pittura, scultura e al design.

 

PRESENTAZIONE DI BRUNETTO DE BATTE'

Ho sempre amato il mare, da terra, come tutti i marinai… perché sanno che quel deserto d'acqua và temuto pur nell'avventura… e non c'è posto migliore di sentirsi proiettati verso l'orizzonte essendo protetti su di un pontile o di un molo… di per se è un posto magico dove la forza della natura fa tutto da se nel definire il luogo, il paesaggio e… la scena..

Queste tensioni tra costruito e non, tra effimero e definizione sono state colte da Aldo Rossi e che possiamo ritrovare nella straordinaria villa a Borgo Ticino pur sull'erba risente dell'acqua e dell'architettura riflessa in un rapporto metafisico al fluido piano di relazione, così come in alcuni schizzi di Leon Kier, e nel sognato lunghissimo pontile per Pescara del Laboratorio DS che si rapportava a gigantesche figure- boe stabilendo proporzioni amplificate… per non tralasciare la passeggiata sul mare di Renzo Piano all'interno del Porto Antico di Genova, tanto per ricordarne alcune, in modo da circuitare emozioni legate a quel rapporto teso di compenetrazione tra terra e mare.Una forte immagine che mi si è annidata nella memoria, forse perché mi riconduce ai miei paesaggi nativi aspri e ruvidi del levante ed è il progetto di Luis Pena Ganchegui…un luogo terminale a San Sebastian la Piazza sul Mare (lotus n 22)…Questi flash ci conducono ora tranquillamente alle opere sul mare del Ciarlo, costruttore di moli e non solo, ormai è mia consuetudine presentare il suo lavoro, circostanze arcane hanno reso l'incontro casuale che nel tempo ormai si è solidificato attorno ad un'amicizia di stima del procedere di quest'architetto, sensibile ai luoghi trovando sempre straordinari semplici equilibri fra tradizione e modernità. Questi due moli che presentiamo (e altri due in arrivo), raccontano storie diverse … Piazza dei Marinai rappresenta il gioco delle ombre nella semplificata geometria di pavimentazione…un'immagine dove ogni possibile sospeso della vita quotidiana viene incorniciato in una figurazione e dove ogni gesto è nobilitato in un'aurea di sorprendente leggerezza, ma concreta vera , dove la natura rientra in maniera circolante… uno spazio libero e liberato, fluttuante, anche se geometrizzato, come il materiale che incontra nella corsa verso l' orizzonte. L'altro ha il fascino della figura svanita, lavora sull'immaginario, evoca carcasse e resti di scafi abitabili, o residui di balene arenate, in questo Ciarlo ci crea l'alibi del sogno e del gioco innocente della fantasia…, infatti, nelle sue opere c' è sempre una formula che fa scattare in avanti l'immaginazione rispetto alla cosa e ci cattura in una sorta di mimesi con l'opera, la percezione lavora sui sensi entrando in cortocircuito rivelando una "temperatura d'ascolto emotivo". Allora parliamo di segni come accordi… accenni musicali tanto da dare l'atmosfera, l'aria, il ritmo della fruibilità poi, ed è in questo diviene un punto di forza dello spazio pensato dal Ciarlo, libero e liberatorio, non condizionante…insomma un'architettura del vuoto che accenna solo flebili confini dove la ricostruzione dei diaframmi diviene attraverso la ricostruzione mentale. In questi gesti gentili non viene meno la forza e precisa definizione del progetto nel contemporaneo. 


 Brunetto De Batté

 

 

Soffermandosi però con più calma, si riescono a cogliere le potenzialità del sito, e l'atto progettuale si compone esaltando quegli aspetti positivi in relazione al luogo, "vuoto" di elementi costruiti, ma ricco di suggerimenti. Da riferimenti legati alla memoria, come l'immagine del ponte di una nave ormeggiata alla banchina, o talune strutture appartenenti all'archeologia industriale navale ligure ,si sono tratti gli spunti per l'ipotesi del progetto, al fine di rendere lo spazio vivibile ed utilizzabile in modo funzionale. La proposta si è sviluppata pensando alla maggior parte della superficie piana a disposizione, la quale è stata racchiusa in una forma rettangolare, immaginando un'ipotetica "piazza" che possa divenire punto di incontro, di sosta, di passaggio per i cittadini oltre che contenitore, in una cornice di per sé altamente scenografica, per allestire spettacoli e rappresentazioni .

 

 

Due percorsi laterali, lunghi 80 metri e pavimentati con tavolati di travertino naturale, divengono le direttrici preferenziali per il passeggio e sono delimitati da ringhiere di forma essenziale. Queste due passatoie rievocano i legni di vecchi pontili ed evidenziano prospetticamente il punto di maggior gravità visiva di tutto l'insieme, indirizzando il percorso verso il mare, lo sguardo verso l'orizzonte. La "piazza" interna con una pavimentazione in autobloccanti di 36.5x36.5 cm. e disegno a cassettoni grigio chiaro e grigio scuro, è distinta dai due percorsi laterali oltre che dal diverso materiale da due quinte virtuali costituite da due file di colonne metalliche, rispettivamente 16 da un lato e 16 dall'altro, ed alte 9 metri. Distanziate 5 metri l'una dall'altra, vengono collegate alternativamente da travi orizzontali secondarie, su cui sono fissate in alternanza pensiline metalliche che producono ombra alle sottostanti panchine.  Su 16 di questi complessivi 32 pilastri saranno collocati i proiettori per l'illuminazione della piazza in base a verifiche illuminotecniche elaborate per ottenere un effetto di chiaroscuro modulato tra le superfici ad illuminazione diretta o indiretta, infatti artificialmente si avrà "luce" ed "ombra" analogamente a quanto il sole produce durante le diverse ore del giorno. Nella parte più distante dalla passeggiata e parallela ad essa si individua lo spazio per la collocazione del palco per le manifestazioni. Due colonne di altezza maggiore (12 metri) racchiudono il grande schermo ideale, scenografia che in presa diretta trasmette le immagini del mare con gli eventi che lo attraversano, sottolineandone momenti della vita quotidiana, diversi colori che può assumere con il variare del tempo meteorologico o all'alba e al tramonto, diversa conformazione in base al passaggio di barche o navi lontane, o perturbazioni che lo possono rendere più o meno mosso. Le due colonne indicano anche la conclusione dell'intervento progettato sottolineando la distante ed infinita linea dell'orizzonte. La modularità del colonnato potrà consentire, mediante teli o pannelli smontabili e fissabili ai pilastri, all'occorrenza l'utilizzo totale o parziale della piazza in occasione delle manifestazioni ed in contemporanea lasciare fruibili le due passeggiate laterali.
Tutte le strutture metalliche saranno smontabili e zincate per garantire una buona resistenza al salino. Una siepe inoltre, lungo tutta la linea che li separa, andrà a sottolineare la demarcazione, laddove esiste uno steccato, tra la piazza e i bagni privati "La Playa".  Si prevede di posizionare siepi ed alberelli anche sul bordo dal lato del Varatella, con la sagomatura evidenziata dagli elaborati grafici di progetto, così da creare una protezione verso gli scogli

RELAZIONE: IL MOLO DI SPOTORNO

Arrivando da Torre del Mare, quasi all'inizio della passeggiata che collega a Spotorno (in provincia di Savona), si incontra il molo S. Antonio che si inoltra verso il mare per oltre 60m.
Il molo confina lateralmente con il Centro Velico e con una stazione balneare, mentre la quota attuale di calpestio è di circa 4m inferiore alla passeggiata e alla via Aurelia.
Il piano d'imposta realizzato in battuto di cemento è fondato su una scogliera realizzata in massi naturali. Il molo è sfruttato nel periodo estivo quasi esclusivamente dai bagnanti e nel periodo invernale è utilizzato dai pescatori; per le sue caratteristiche non è riconosciuto dai cittadini come luogo da vivere e percorrere quotidianamente.
Di particolare effetto risulta essere la vista che si gode percorrendo il molo e ruotando intorno: si passa dalla vista del promontorio con la sua splendida macchia mediterranea, alla spiaggia, al mare, all'isola di Bergeggi, fino a Punta Noli.
Il progetto propone la realizzazione di un elemento allo stesso tempo trasparente e leggero ma ben riconoscibile, da interpretare come nuovo polo di aggregazione in tutto il periodo dell'anno. Un elemento pensato e dedicato ai ricordi del mare e alla storia, che unisca la spiaggia con la terra, l'acqua, il cielo e l'orizzonte.
Nasce da queste sensazioni la nuova forma ispirata dallo scheletro di una balena che si adagia sulla battigia.
La proposta progettuale prevede la realizzazione di uno spazio pensato su due livelli sovrapposti: un primo livello realizzato alla quota dell'attuale molo ed un secondo collegato alla quota della passeggiata. Questo nuovo impalcato è retto da una serie di "costolature" in acciaio poste ad interassi di circa 2.5m, dalla forma semicircolare, variabile in altezza e larghezza; tali dimensioni aumentano in modo simmetrico verso il centro del molo rispetto alle due estremità.
Planimetricamente il nuovo molo ricalca esattamente quello attuale per quanto riguarda il piano terra, mentre il piano rialzato si sviluppa seguendo l'andamento crescente e decrescente della struttura portante in acciaio su cui viene fissato il piano di calpestio realizzato con lunghe e robuste assi di legno. Così facendo si ottengono due spazi differenti per dimensioni, caratteristiche e fruibilità.
Il piano terra è segnato dagli elementi strutturali del nuovo molo e risulta protetto dal sole. Ciò lo rende particolarmente piacevole durante il periodo estivo e una serie di sedute offriranno l'opportunità di una preziosa sosta all'ombra. Di particolare suggestione è il rapporto diretto con il mare che lambisce la stretta e lunga linea del molo.
Il piano rialzato offre una serie di nuove prospettive ed inquadrature che esaltano l'ambiente naturale in cui è inserito il nuovo elemento costruito. I pilastri curvi, la ringhiera a disegno semplice, l'impalcato, realizzato con listoni in legno, il particolare sistema di illuminazione rappresentano gli elementi costitutivi; da un lato, verso la terra, l'innesto con la passeggiata e lo splendido promontorio; dall'altro, a sbalzo, il mare.
Il molo si pone come elemento di ingresso alla città di Spotorno, in concomitanza dello sperone naturale come elemento simbolo e punto di riferimento per chi percorre la via Aurelia e la passeggiata, esaltazione dello scenario naturale e polo di attrazione attraverso la creazione di un elemento leggero ma anche suggestivo, aereo ma visibile al tempo stesso, cangiante rispetto al giorno e alla notte

Bibliografia essenziale

G. Forno, Acqua Vetro Architettura: Ipotesi progettuale per una Piazza del Vetro ad Altare, in "Alte Vitrie", n.2 1988

M.Ciarlo, Progetto per il recupero dell'area industriale SAVAM ad Altare, in "Alte Vitrie", n.1 1991


Ornella Quarenghi, Per dividere lo spazio,in "Il Camino", n.61 1995

Diana Sung, Case sul Mediterraneo, in "Case da Abitare", n.12 1997

Tatiana Ramognino, Oggetti in ferro,in "Artigianato", n.25 1997

Mia Pizzi, Già magazzino della frutta,in "Case da Abitare", n.20 1998

Marco Mulazzani, "Piazza Marinai d'Italia" a Borghetto S.S. SV in "Almanacco di Casabella", n°2 1999

Maurizio Ceriotti, "Una piazza sul mare" in "Costruire" n°193, 1999

AA.VV. "Piazza Marinai d'Italia" a Borghetto S.S. SV"in "Lo spazio pubblico in Italia 1990-1999", 1999

Silvio SanPietro,Paola Gallo "Dislivelli della memoria"in "Renovated Houses", 1999

Decio Guardigli "Vedere l'aria, sentire la luce",in "L'Arca", n°147 2000

 



 
 
 
 
 
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