PAROLE NON PAROLE.
Il suono della mente, la voce
del cuore si incrociano per dare a tutti quello che siamo pronti a ricevere.
“Metto un cd!”Scendi dal letto e ti sento
sgambettare fino allo stereo. Ho gli occhi aperti su un soffitto bianco.
Il piumone fino sotto il mento,fuori freddo.
Torni a letto, immobile ti volti verso di me.
Qualcosa che non mi aspetto invade la casa, una
musica eterea si spande in quei metri quadri, poi quel suono si innalza, si
distorce diventa una voce, anzi delle voci che fatico a tradurre, anche a capire
solamente.
Mi sento spiazzato, sono in un letto che non
conosco, con una persona che non conosco, e questa musica che mi aggredisce.
Sento freddo, vorrei abbracciarti perché ho bisogno di calore e forse anche tu
senti lo stesso bisogno. Ci sono suoni di cascate che ruggiscono, sembrano i
miei pensieri nella mia mente, che sbattono contro i miei dubbi, la mia
timidezza, le mie incertezze, la mia paura di agire, di rovinare un momento
sospeso
Poi ancora voci, suoni distorti, sono angeli
che cantano, che parlano, oppure sono sirene che piangono, che lamentano
condizioni incerte.
“Chi sono?” ti chiedo, Sigur Ros la risposta,
poi silenzio.
Sono inibito non so cosa dire, devo parlare,
devo tacere, questa è una musica soave troppo intensa per essere interrotta da
semplici parole umane, e a quel punto le note di un pianoforte scandiscono il
battito del mio cuore. Lo sento si stanno accordando per parlarsi per amarsi.
Scende una lacrima dai miei occhi, poi un’altra, un’altra ancora un pianto
silenzioso e leggero, tu hai gli occhi chiusi non te ne accorgi neanche, poi le
tue labbra mi chiedono “Cosa ti da questa musica?”
Posso solo rispondere una cosa: pienezza.
Sono circondato da questi arpeggi di
pianoforte, sintetizzatori che crescono un suono forte, vibrante e penetrante.
Perché tutta questa musica ti passa la pelle, ti entra in ogni poro, non la
ascolti con le orecchie, la ascolti con il corpo, svuota la mente e riempie il
cuore, i bassi scandiscono secondi interminabili ed allora mi accorgo di una
cosa.
Le lacrime che stanno bagnando le mie guance
non sono sudore di tristezza ma di serenità, sono positive gocce di benessere.
Sto bene come non stavo da tempo, sto sentendo qualcosa di nuovo emozioni che
non conosco, forse addirittura sentimenti…
Mi sento circondato da felicità, vorrei
dirtelo, baciarti, accarezzarti ringraziarti per avermi fatto intravedere le
cose che voglio, che desidero che mi piacerebbe trovare.
Le parole-non-parole di queste canzoni, anche
se mi sembra riduttivo chiamarle così, sono in realtà discorsi, dialoghi a volte
intensi a volte superficiali proprio come quelli che facciamo noi attraverso il
microfono di un telefono o lo schermo di un computer.
Sento, una musica che non è solo musica è molto
di più, sono sue occhi che si guardano, due cuori che si ascoltano.
Il segreto di quelle voci che non dicono nulla
è proprio quello, in realtà dicono tutto, siamo noi che gli diamo
l’interpretazione che vogliamo, vuoti di malinconia che ci nutrono esistenze
difficili oppure voli leggeri di serenità incredula e felice, a me hanno dato la
pienezza di coscienza dei miei desideri e la serenità di attimi, come fotografie
che riguarderò quando sentirò che non è così facile combattere gli spazi di
incertezze improvvise ed inaspettate.
Ed ancora musica che cresce, una batteria che
rincorre suoni sintetici come il piumone che mista coprendo, palliativo di un
calore umano che a volte respingi urlando come le grida che sto ascoltando
diffuse nella stanza.
Questa musica che non si può definire tale,
questo scenario di suoni rappresenta tutto quello che sto provando e tutto
quello che siamo in grado di provare, un susseguirsi di malinconia, felicità,
delusione, serenità, candore di spirito, opacità di sentimenti, dolore, amore,
stupore, certezza.
Questa musica rappresenta la vita.
Grazie ai Sigur Ros per aver creato qualcosa di
unico e importante.
Grazie alla persona che me li ha fatti
conoscere per avermi aperto una porta su un mondo che mi era nascosto, quello di
musiche nuove e di emozioni che ora voglio continuare a cercare.
Fabio Siri
sirifabio@tin.it
www.sigur-ros.com