VOLO…
           Perché 
            nulla è come sembra su un Volo di pensieri avvolti dalle note dell’intermezzo 
            della Cavalleria Rusticana.
          “Il 
            Volo El vuelo “le due compilation di Fabio Volo” Fabio Volo candidato 
            al David di Donatello per la sua interpretazione in “Casomai” In libreria 
            il nuovo libro di Fabio Volo “E’ una vita che ti aspetto”…commento 
            di un mio amico: quanti soldi fa sto …Commento mio: beh almeno si 
            paga le rate della macchina che ha preso l’anno scorso…
           
            Questo piccolo aneddoto vi dice subito che io sono un sostenitore 
            di Fabio Volo, tanto da sapere, attraverso la sua striscia quotidiana 
            su Radio Deejay, che l’anno scorso lui ha comprato la macchina. A 
            rate..
           
           Perché 
            Fabio diventa come un amico che sai di incontrare nel solito bar la 
            mattina a colazione, con cui scambi le prime quattro battute della 
            giornata e mentre tu pensi che sarà la solita giornata lui ti dice 
            che l’importante è viverla. 
          Però 
            questo amico ormai è diventato famoso, fa film, scrive libri, si occupa 
            di musica, attraversa diverse forme d’arte come nulla fosse. Ma non 
            è diverso da noi che magari facciamo la compilation delle canzoni 
            che ci piacciono di più per i nostri amici, lui lo fa con una casa 
            discografica e la vende, oppure noi scriviamo ciò che sentiamo e che 
            viviamo come sfogo per la nostra mente ed il nostro cuore mentre lui 
            butta  pensieri, emozioni, sensazioni su un foglio e quello diventa 
            un libro best-seller.
          Ho 
            fatto un esperimento, ho letto il suo ultimo libro ascoltando come 
            sottofondo la sua compilation Il Volo, e l’effetto è stato 
            devastante perché io vivevo quel libro mi trovavo esattamente come 
            di fronte ad uno schermo cinematografico. Vedo Fabio, con le mani 
            nei capelli che gira per casa, proprio come nel film Casomai, che 
            mi dice  che “il problema non è aver paura di morire , ma aver 
            paura di vivere” e che “la maggior parte della gente esiste e nulla 
            più”, si siede sul letto “magari volevo solo uscire da quel modo di 
            vivere che mi dava un senso di inutilità…fortuna che la vita ha un 
            valore e quel valore glielo do io con le mie scelte e con il coraggio 
            delle mie decisioni .Ho imparato a pormi  una domanda ogni sera 
            prima di addormentarmi: cosa hai fatto oggi per realizzare il tuo 
            sogno, la tua libertà?” e nell’aria i  Procol Harum che cantano 
            A whiter shade of pale e James Brown che mi dice It’s a 
            man’s man’s world .
           
          Ho 
            sempre pensato che chi scrive ha la capacità di tradurre in parole 
            non solo emozioni e sentimenti ma anche profumi, atmosfere e luci. 
            C’è chi riesce a farlo con poche parole e chi sa milioni di espressioni, 
            non dico che l’uno sia meglio dell’altro perché l’importante è il 
            risultato però ammiro chi con semplicità e a volte banalità scava 
            nel tuo profondo e fa emergere sensazioni che credevi perse. Questo 
            è Fabio Volo, soprattutto nell’ultimo libro molto più malinconico 
            e inquieto del precedente, perché Fabio è tutti noi trentenni problematici 
            e un po’ insoddisfatti, che hanno avuto tutto tranne la sicurezza 
            dei propri sentimenti.
          E 
            la sua intuizione migliore come uomo di spettacolo è stata quella 
            di capire che esiste tutta questa generazione che ha bisogno di qualcuno 
            che la rappresenti. Infatti tutto ciò che Fabio ha fatto, dallo splendido 
            film di Alessandro D’Alatri, ai suoi libri  per non dimenticare 
            le sue trasmissioni radiofoniche  sono un specchio d’acqua che 
            riflette la sua immagine sicuramente narcisa ma comunque vicina a 
            noi.
           
          C’è 
            chi dice che non è altro che un personaggio costrutito e montato…beh…può 
            darsi ma sicuramente è un personaggio di cui abbiamo bisogno basta 
            non vederlo come un modello ed assegnargli in ogni sua  differente 
            esperienza il ruolo più giusto per noi. Magari semplicemente come 
            vocina delle propria coscienza quando parla alla radio o attraverso 
            le pagine dei suoi libri oppure come attore credibile e perfettamente 
            congeniale al cinema.
           
            D’altronde non avrei mai pensato di ritrovarmi a trent’anni a cantare 
            “cacca al diavolo, fiore a Gesù” per trovare un parcheggio un sabato 
            sera prima di andare a ballare, eppure Fabio è riuscito a farmi fare 
            anche questo.. e per la cronaca il parcheggio l’ho trovato! 
          Fabio 
            Siri
           
             
            sirifabio@tin.it  
           
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            www.deejay.it 
           
            www.fabiovolo.com