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 Un volume ricco di foto e disegni, una ricognizione per il mondo 
                  attraverso gli occhiali di Catherine, un modo di vedere l’architettura 
                  costruita sotto una coeerenza rigorosa che stabilisce un filo 
                  di lucida contemplazione, in continuità con alcuni riferimenti 
                  che si ritrovano nell’introduzione . Questo libro sottolinea 
                  un aspetto importante per l’innesto di una classicità 
                  modernista, una scelta tra le pieghe di sbavature formali e 
                  sperimentazioni tecnologiche abbastanza propagandate, questa 
                  panoramica tiene attraverso una “continuità” 
                  come migliore interpretazione della tra-dizione. Il libro di 
                  240 pagine articolato in quattro registi&capitoli di archiviazione 
                  che raccontano :
 Home,
 WorK,
 Play ,
 Landscape.
 L’introduzione percorre storicamente il senso trovando 
                  paradigmi come: Early history, Engineering developments, Concrete 
                  and new thinking in architecture, Concrete and the post-war-world, 
                  Le Corbusier and the Unité experience, Concrete and new 
                  Brutalism, Organic form, Concrete adapts, Concrete contemporery 
                  image, Recent Concrete, per concludere con Where are we now? 
                  .
 
 Il primo capitolo inizia dalla casettina in Svizzera di Beart 
                  &Deplazes, dove emerge il semplice comporre poetico razionale 
                  riproponendo il volume della preesistenza tradotta in CA con 
                  secche bucature, alla house in Berlin degli OIKOS , un doppio 
                  volume in parallelo misto alternato a legno e CA. Una rassegna 
                  di 11 modi di declinare l’abitare ma con forma pura senza 
                  barocchismi o scelta di firme. E’ questo che caratterizza 
                  l’opera in patinata non tanto una scelta di firme (che 
                  poi si ripropongono) ma di opere chiare e forti distinguibili 
                  dalla loro semplice e logica della costruzione senza citazioni 
                  linguistiche o metafore di contrada. Sono tutte costruzioni 
                  recenti quasi tutte realizzate nel nuovo secolo a firma di Baeza, 
                  Hirakura, Un Studio, Kojima, Servais, Hill, Russell, Jennings, 
                  Syndesis, per le case .
 Il secondo capitolo apre con una bella scuola in Svizzera pensata 
                  da Beat Consoni, un proporzionato parallelepipedo duro e grigio 
                  all’Armani Headquarters and teater a milano di Tadao Ando. 
                  14 opere che rappresentano: centri di ricerca, case d’architettura, 
                  concert hall, scuole d’arte… una collezione preziosa 
                  di opere che tra loro si assapora quella affine declinazione 
                  di un classico purificato. Così a seguito dopo Consonni, 
                  Witt; Foster, Korokawa, Morphosis, Roca, Tschumi, Hild und K 
                  Arch., Herzog&de Meuron, Architectus…
 Il terzo capitolo sarà per i luoghi e per le opere nel 
                  complesso à il più emozionante. Una vera e propria 
                  immersione dell’architettura nel paesaggio, dove il tempo 
                  si ferma, si sospende in una tensione dell’oblio del silenzio, 
                  raggiunto dal ricordo. Dieci progetti realizzati da RCR, Marciano, 
                  Norway, Page and Park, Schneider+ Schumacher, Gigon/Guyer, Lasso, 
                  Tsien &ass., Ando, Kerz.
 
 Il quarto capitolo esprime la variegata complessità di 
                  intervenire nel paesaggio oscillante tra lìoperazione 
                  di land art e l’inserimento mimetico/camaleontico . Questi 
                  nove esempi si estendono dalla Valleaceròn in Spagna 
                  sino a Los Angeles a firma di Sancho-Madridejos, Canosa, Alled 
                  Works Arch., Lapena&Torres, Taylor/Signes, Ciarlo, Walker, 
                  Moneo.
 Un libro, un bel libro che mi son trovato per le mani, curioso 
                  per la semplicità e freschezza che restituisce in un 
                  senso di calma un vaglio in coerenza, secondo lo sguardo e attraverso 
                  gli occhiali di Catherine Croft, una tendenza una post-tendenza, 
                  la poetica della ragione emerge in atto di vedere, e disporsi 
                  come qui sono a casa essendo d’un passo in anticipo sul 
                  tempo .
 
 foto a.piovano E’ sorprendente che tra gli Italiani troviamo solo citato 
                  Moretti e la sola presenza di Marco Ciarlo. Sono contento per 
                  l’amico Marco, in parte siamo stati un po’ gli scopritori 
                  di quest’architetto http://architettura.supereva.it/architetture/20000627/index.htm 
                   http://architettura.supereva.it/architetture/20010924/index.htm 
                  che ormai annovera una ventina di realizzazioni, che con Pietro 
                  Carlo Pellegrini, DavideVargas, Beniamino Servino, Giovanni 
                  Vaccarini e pochi altri rappresentano una realtà concreta, 
                  anche con piccole cubature e di qualità, e d’apertura 
                  del fare sulla penisola italica…. .Terra dove la stratificazione 
                  dei segni raggiunge una complessità talmente sofisticata 
                  tra artificio & natura, tra costruitoantropizzato & 
                  paesaggio più di ogni altro paese europeo e…
 
  
 foto a.piovano 240 pages, hardcover. Gibbs-Smith Publishers (November 2004)
 Author: Catherine Croft
 Publisher: Gibbs Smith Publishers , Salt Lake City
 Price: 45.00
 
 
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