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Non sempre, uscendo da una conferenza, si avverte la
soddisfazione di avere trovato alcune delle risposte alle 500 domande che, nel giro
di 4 o 7 giorni, ti hanno, per così dire, accompagnato..............
Bene! Posso dire che il 10/05/00, alle h. 18.12 circa, ho provato questa bella sensazione....
Di cosa sto parlando? Risposta:
dell'intervento dell'arch. Cino Zucchi alla rassegna di conferenze organizzata dal prof. S.Boeri, alla Facoltà di Architettura di Genova.Tema della conferenza è la ricerca di una risposta alla
domanda: cosa ne sarà della figura dell'architetto? una domanda che suona spesso attorno a noi, e che
riecheggia poi dentro a molti di noi nella forma: cosa sarà di me?
A me sembra che Cino Zucchi, attraverso la spiegazione dei propri lavori ed,
l'interpretazione di buona parte dell'architettura contemporanea, (secondo la propria concezione e
personalità), abbia dato una risposta chiara, diretta, ed ottimistica.
Provo a spiegare ciò che ho recepito e che mi ha colpito,con una metafora riferita al cinema,
che lo stesso "Cino" a suo modo ha tirato in ballo:
TEMA realtà ed effetti speciali (teniamo a mente il concetto di formalismo e di come
è stato protagonista nelle vicende che hanno accompagnato il post-modernismo)
ATTORI J.B. 007 .......Albertone,Totò, W. Allen, missioni impossibili per suscitare l'interesse dello spettatore..........
o uno sguardo, una smorfia, un cenno per arrivare dritto al cuore
dello spettatore.......
Bene:fissiamo alcuni punti a scanso di equivoci:
1- è senza dubbio utile una costante osservazione a 360°,il rispetto di quella connaturale esigenza umana di guardare oltre
i propri confini,e, anzi, benvenga l'Ulisse che si trova dentro ad ognuno di noi.......
2- un buon "architetto" deve assicurarsi una costante cultura ed informazione
su ciò che avviene a casa propria e all'estero.....è indispensabile un continuo confronto fra diverse realtà,con i riferimenti al passato, le osservazioni sul presente,
le proiezioni nel futuro......
direi, però, che i precedenti 2 punti, possono , nella nostra
argomentazione, essere dati per scontati. Il punto è un altro: e qui scatta la domanda
cruciale: allora, pensa uno di noi, uno qualsiasi, io vorrei fare questo
mestiere, almeno in una delle molte possibilità che esso offre,come posso riuscirci in un marasma di sollecitazioni,
....spesso le più pubblicizzate?o meglio, a questo punto, di tutti i film di cui sono spettatore,
di quali potrò ed, eventualmente vorrò, essere attore?è più vera la vita dell'evento o quella della quotidianità?e quale è la più
probabile?
Concludo con questa domanda, alla quale io stessa, solo in parte mi sono risposta,
ed in cerca di ulteriori conferme, invito i lettori alle prossime conferenze,
o forse dovrei dire alle prossime puntate!
Arianna Fiora
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