sabato 10 novembre 2007

Mostra Studio Valle



Studio Valle (1957-2007)
Cinquanta anni di architettura

05 Dicembre 2007 -23 Gennaio 2008
San Michele EX CARCERE MINORILE
Via San Michele 25, Roma

Promossa da:
Mi.BAC_ Ministero per i Beni e le Attività Culturali
DARC_ Direzione Generale per l’Architettura e l’Arte Contemporanee
Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Roma
Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori di Roma e Provincia
Studio Valle

Studio Valle (1957-2007)
Cinquanta anni di architettura

La mostra ripercorre l’intera vicenda progettuale dello studio fondato dal padre Cesare nel 1927, consolidato da Tommaso Valle (1957) e Gilberto Valle (1960); lo studio dispiega ancora oggi un’organizzazione professionale che mette insieme la tradizione familiare e le esigenze di una professione praticata ad alto livello internazionale. “I fratelli Valle organizzano a partire dagli anni Settanta lo studio come una macchina, afferma il critico di architettura Luca Molinari, che risponde alla crescente complessità della gestione della macchina progettuale, esecutiva e burocratica dell’opera architettonica; intuiscono che uno studio d’architettura dovrà sempre di più offrire servizi integrati oltre che progetti d’autore, dovrà offrire efficienza gestionale e certezze nella gestione dei tempi e delle risorse investite. E non è un caso che oltre alle grandi commesse romane frutto di un mix di ottimo, rassicurante professionismo agnostico, lo studio Valle sia uno dei pochi studi italiani a vincere grandi concorsi e incarichi internazionali pubblici dagli anni Sessanta, con la duplice del progetto per Auschwitz Birkenau e per l’Expo di Osaka, fino ai recentissimi progetti per Bruxelles e Montecarlo”.
Infatti la demonizzazione del professionismo-continua Molinari- portata avanti dalla maggior parte della critica militante modernista e da una fetta significativa dell’accademia italiana, ha determinato l’abbattimento progressivo della qualità della realizzazione e del cantiere. Il conseguente disinteresse per il “buon costruire” insieme a una scarsa, generalizzata assenza di sperimentazione tecnologica applicata all’edilizia, determina una distanza culturale e progressiva tra l’architetto e la realtà costruita diffusa, una distanza che ha lasciato il campo alle altre figure professionali come geometri e periti edili, diventati i veri intermediari tra la società e il territorio.
E paradossalmente lo studio Valle ha pagato un’intuizione sul futuro della nostra professione, non certo in termini di successo imprenditoriale, ma semmai dal punto di vista culturale e della comprensione della metamorfosi in corso.
Franco Purini, in controtendenza rispetto al resto del mondo accademico, afferma che “nel lavoro di Tommaso Valle la tecnologia viene depurata dai contenuti più superficiali e dimostrativi e ricondotta a una misura architettonica, a un’armonia proporzionale, a una efficace semplicità degli apparati costruttivi”.

La mostra sarà ospitata al primo piano dell’ex-carcere minorile nel complesso del San Michele, a Roma, già sede di altre importanti mostre di architettura contemporanea. Il grande spazio centrale del primo piano ospiterà una sequenza che tenderà a restituire l’intero sviluppo della vicenda progettuale dello studio. L’allestimento si baserà su tre elementi: un sistema articolato di video, che raccoglierà immagini e interviste in grado di documentare le attività, gli incontri salienti (da Giuseppe Vaccaro a Richard Neutra, da Franco Purini a Ove Arup e Buro Happold), le inclinazioni grafiche ed artistiche, gli eventi che hanno segnato la vita dei Valle; una lunga sequenza di piani che costruiranno un percorso dentro allo spazio del San Michele e che ospiteranno prevalentemente modelli e plastici (circa 70), disegni, particolari architettonici e tecnologici dei progetti; infine al’interno delle cellette troveranno posto gli approfondimenti tematici e i disegni più importanti.

Spazi speciali, nella mostra, saranno dedicati: al progetto della Nuova Fiera di Roma, entrata solo da poco più di un anno nella vita della città, al progetto della sede della regione Puglia e a quello della nuova sede del Consiglio Europeo a Bruxelles – con Philippe Samyn and Partners e Buro Happold Ltd. - di prossima realizzazione.

“Con questo primo appuntamento dedicato all’attività dello Studio Valle, la DARC intende avviare una serie di iniziative espositive e di ricerca sui grandi studi di architettura italiani-afferma il direttore generale Pio Baldi- e in particolare romani che hanno rivestito un ruolo determinante nella definizione architettonica della città.
L’esposizione e la monografia sullo studio Valle sono per la DARC un’importante occasione di proporre all’attenzione del pubblico un team di progettazione che, grazie a un modus operandi duttile e dinamico, si è da sempre efficacemente misurato con la dimensione urbana contemporanea.”

In occasione della mostra sarà pubblicato un libro/catalogo, edito da Skira e curato da Luca Molinari, che raccoglie e documenta queste esperienze insieme all’intero svolgersi dell’attività dello studio, a partire da una specifica sezione storiografica dedicata a Cesare Valle fino agli edifici più recenti e quelli in cantiere.