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A LELE LUZZATI...
È morto a Genova Emanuele Luzzati, scenografo,disegnatore,scrittore. Aveva 85 anni ma non era particolarmente stanco e la sua morte è arrivata improvvisa . Doveva ritirare il premio – il Grifo d’oro – a cui vengono insigniti dal comune di Genova le personalità più illustri della città. Luzzati doveva riceverlo dalle mani del sindaco Giuseppe Pericu proprio domani, nell'ambito delle celebrazioni della giornata della memoria in ricordo della Shoah.Vogliamo rendere omaggio a Lele, visitando il museo delle sue produzioni a genova e il suo sito e con alcune parle di Brunetto De Battè

A LELE LUZZATI...di Brunetto De Battè

Sono il meno adatto, a ricordare, non sono lontano perché con Lele Luzzati ho lavorato ho trafficato con il mettere in moto un master per lo spettacolo insieme a Svoboda ed allestire mostre…
Sono il meno adatto a ricordare per chi gli è stato più vicino a più stretto giro, da Tonino Conte, a Lele Conte, a Maifredi a tutti della Tosse e ai suoi fedeli diversi discepoli fra loro Antonucci e Fiorato, e tanti altri.
Ricordo come poco ieri il cartone divertente ed indimenticabile dell’inizio e chiusura del film “L’armata Brancaleone”, a tutti i divertenti e divertiti spezzoni animati che disseminava con facilità. Così ricordo una sua lezione con De Carlo, proiettò un cortometraggio un cartone (la gazza ladra)… spiazzando tutti in facoltà, ma con la sua calma ironica e pacata, come di un uomo da circo & teatro raccontò delle storie, e fu un miracolo, e a sequenza si accendevano varie vie nel bosco tormentato dei disagi. Straordinario disegnatore, inventore di situazioni, Genova era sempre presente, con la sua gente, le sue luci & ombre.
Come ricordo un suo intervento sulla città di Genova tra ricordi e immagini, ovviamente i soloni accademici tentavano una lotta titanica nel mettersi in mostra, ma lui con finezza e tranquilla distanza parlò di Pulcinella… tanto che alla fine tutti gli studenti gli chiesero autografi o altro e lui il grande Lele rilasciava schizzi della dissacrante maschera napoletana, ormai oggi resa icona dal suo segno. Come il marchio della Tosse unico, chiaro, indissolubile. Un grande artista, ceramista, incisore, illustratore (di storie –si dice per bambini) , scenografo. Un grande scenografo, sia di fatto (solo ad enumerare gli allestimenti nessuno ha numero) che di qualità, unico nel suo genere per la cifra riconoscibile..
Mi sento sottratto, mi sento meno, perdendo un riferimento stabile.
Lele ci lascia una grande eredità di lavorare in una città che nessuno (come diceva) voleva e crederci, lavorare in piccolo e con procedere artigianale tanto da sconfinare in altrove e diventare veramente internazionale (un atteggiamento come Isola & Gabetti regionalisti/internazionali). Se devo una comprensione del teatro come forma di nobile attività lo devo a Lui, Luzzati aveva il senso dello spazio, sapeva muoversi, prevedere e vedere già come modificarlo occupandolo, da una piccola sala, ad uno spazio aperto, dal Beaubourg al Carlo Felice, dalla chiesa di S. Agostino alla Fiumara (ex Ansaldo), dai Forti sulle alture alla diga foranea del Porto Antico di Genova,. L’amicizia con Svoboda, Padovani, Polidori e tanti altri lo poneva come baricentro e nodo d’interscambio con il suo teatro. Noto illustratore con il gruppo Firma, ma soprattutto artista, collage, disegni, schizzi, idee, ma poi soprattutto inventore di storie figurate, che trovava spazio e compimento con l’arte di Tonino che complicità arrivavano a mettere in scena sublimi performance.

Ciao Lele.

scrivevo
Il teatro del mare

Il rapporto teatro & mare è abbastanza stretto
La scena naturale, l’orizzonte…

Il rapporto teatro & mare è abbastanza stretto
La scena naturale, l’orizzonte…
il sapore del salmastro che collabora
al tonificare le scene…
Ancora una volta la coppia
Conte /Luzzati
si è proposta con un’opera
che traguarda lo straordinario.
Siamo al porto antico di Genova
E con un battello si raggiunge la diga foranea.
Già la scena della città che si assottiglia
e si presenta come figura assonnata
con piccole luci e bagliori,
dove si possono distinguere
profili familiari di punti di riferimento
la lanterna, la torre del Carlo Felice, le cupole
e campanili di
San Lorenzo e Carignano…
introduce il phatos
La città è distante
e sbarcando si entra nel mondo magico,
del teatro del mare il teatro estivo della Tosse,
sculture carnevalesche alte sei metri
incorniciano un’area attorno ad un forcipe
qua e la presenze ed incastellature
che rimandano a memorie di animali preistorici
carcasse di brontosauri
o libellule gigantesche…
lo scarabeo di Trigeo
che vola verso la pace
Accerchiati dal mare
Sull’isola artificiale
Inizia
La rappresentazione degli
UCCELLI di ARISTOFANE e altre
Utopie.
E’ subito silenzio
Tutti in piedi con naso all’insù,
i teatranti entrano
scorrazzanti
imbrigliano il pubblico
traslocandolo da una parte e dall’altra
della scena
e dopo quattro giri
il pubblico fa parte del teatro
scenografia pura
recita il suo ruolo
di popolo
abbagliato dai colori,
festoni
e dalla semplice ed avvincente storia
della costruzione di una città
tra terra e dei
una città a mezzeria
una città libera la città degli uccelli
NUVOLOPOLI
insomma la fuga dalla città
di Pistetero ed Evelpide
per una città morbida morbida…


 

 

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