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Carlo Merello
i percorsi di carlo merello
testi di carmelo merello e brunetto de betté
 

PERCORSI di CARLO MERELLO
nel pianeta delle teorie a cura di B.D.B.


Nella
fucina in Piazza
Scuole Pie
sopra VetraioBottaro
Merello
esplora indaga
archivia
strumenta
modelli di spazio
aggrega possibilità
linguaggi
raccoglie frammenti
un discorso sospeso
dentro ricerca (di) un limite
tra/fra
arte & architettura

riflessione compositiva
di assemblaggi possibili

elementi topici per installazioni emozionali
etica
estetica
sottile profilo di uno studio profondo
dentro le teorie & metodi
rimandi
tra mutazioni
trasfigurazioni
viaggi dentro la storia
scorribande dentro altrui laboratori
traduzioni
trascrizioni
r iscrizioni
percorsi
restituiti
in
cartografie morfologiche
abachi
bacheche
tassonomie di un racconto
scientifico
matematico
oltre
la
Teoria dell’Est (di) Lucio Saffaro
apparati
strumenti di riflessione
a seguire
per possibili ipertesti

LO SPAZIO
di CARLO MERELLO carlomerello@hotmail.com


Con ciò intendo dire che possa esistere una linea di ricerca mediana tra la
visualità, e lo spazio fisico, dell'architettura e la corporeità, e lo
spazio metafisico, dell'arte che assuma le caratteristiche di entrambe pur
appartenendo allo statuto e ai valori che storicamente hanno definito arte
figurativa, iconica o aniconica, che si voglia intendere.
Probabilmente è proprio attraverso la concezione dello spazio esistente nei
due sistemi espressivi la discriminante che aiuta a capire il senso del
loro rapporto e, conseguentemente, a definirne esegeticamente i connotati.
E a questo proposito la modalità di ciò che si definisce "installazione"
sembra essere quella più consona a questo tipo di ricerca.
Infatti, l'occupazione dello spazio nell'installazione segue abbastanza
fedelmente la tipologia dell'intervento architettonico: oggetti,
significanti e non, è poco importante la differenza, vengono collocati
secondo il progetto dell'Autore con l'intento di sviluppare una qualsiasi
relazioni tra essi e tra essi e lo spazio che li contiene; quindi si
focalizza il senso dell'opera (o meglio dell'operazione) "installazione"
sulle relazioni tra gli oggetti più che sul loro significato.


Ovvero l'obiettivo, o oggetto, dell'installazione è la relazione tra le
parti che la costituiscono, così come in architettura uno spazio progettato
o arredato ha come fine il comfort e/o il benessere di chi lo vive: comfort
e benessere che dipende dall'equilibrio funzionale degli elementi di arredo
che lo compongono, quindi, in ultima analisi, dalle relazioni che si
stabiliscono tra loro all'interno del loro confine.
Se ciò è plausibile si potrebbe affermare che proprio la "perdita" di
espressività dell'oggetto artistico, la sua "inespressività" sia la
condizione essenziale per il suo utilizzo in ambito installazione; ne
consegue che la in-significanza dell'oggetto artistico rende tale oggetto
idoneo ad occupare lo spazio fisico dell'installazione così come un
qualsiasi oggetto di arredamento. Citiamo a questo proposito ciò che hanno
scritto Cristo e Jeanne - Claude a proposito dei "Gates" installati in
Central Park a New York nei primi mesi del 2005 : l'opera è "senza utilità,
senza messaggio, senza scopo alcuno se non quello di creare meraviglia e
gioia (il corsivo è mio)" ( chissà se i Nostri conoscono il detto attribuito
a G.B. Marino "è della poesia il fin la meraviglia" di seicentesca memoria).
E' ovvio che in questi termini l'importanza del concetto di casualità
dell'evento diventa paritario, se non preminente, rispetto a quello di
causalità nello spazio architettonico.


Si evidenzia a questo punto il senso di "cerniera" che assume
l'installazione tra le espressioni artistiche e quelle architettoniche.
Nello spazio architettonico gli oggetti tendono ad avere sempre un "senso",
dato dalla loro funzione specifica (una sedia ha sempre un uso a prescindere
dalla sua forma) e quindi un ambiente in architettura non è motivato dalla
sua espressività o dal suo significato bensì dalla sua funzione. Mentre, in
ambito artistico, dove il significato dell'opera dovrebbe essere la
motivazione fondante della propria esistenza si tende, oggi, a privare tale
"significato" delle sue prerogative, ad annullarlo per focalizzare il senso
dell'opera nelle relazioni (sinapsi) tra gli oggetti che la compongono e tra
questi e il suo fruitore. Io credo che nel ribaltamento di tale rapporto
ovvero nel recuperare il senso "metafisico" dell'oggetto artistico ( il suo
essere in quanto tale) collocato o "installato" in un ambiente si possa
trovare il ( o un) nesso tra le parti Arte/Architettura; un rapporto
dialettico quindi tra entità primarie, specifiche e identitarie.
All'interno di quanto esposto ho formulato un concetto visivo che ho
chiamato tipoide, neologismo che utilizzo per indicare un elemento
tipologico memore del suo significato architettonico ma privo delle sue
caratteristiche funzionali perché essenzialmente è segno, elemento
grammaticale, simbolo che composto e articolato, racconta della natura
visiva e ideale dell'architettura, e di se stesso perché, appunto, segno, e
in questo senso appartenente al linguaggio dell'arte visuale.


Questa immagine, vagamente antropomorfa, si scompone e ricompone in elementi
che riflettono il loro disegno, attraverso i loro supporti in specchio, come
due parti della stessa unità, dando origine a simmetrie e riflessioni. In
altre opere si somma in sequenze, idealmente indefinite, grazie alla
simmetria degli specchi paralleli, creando racconti visivi minimali, città
digitali, "polis picta". Ancora, si erge a elemento totemico quasi a
rappresentare un
clan, o "il clan" dell'uomo. In altri casi diventa elemento figurale,
uniforme, di emblemi o imposte che ricordano antichi stemmi nobiliari.
Il progetto dell'installazione diventa importante nel mio caso proprio per
la sua valenza ambigua e "border - line" tra arte e architettura, così come
l'uso dello specchio che trasforma lo spazio fisico in elemento figurativo
( bidimensionale) virtuale e dinamico. La "qualità" di ibrido è, a questo
punto, oggettivamente applicabile sia all'elemento che ho definito
"tipoide", sia all'organizzazione del medesimo in uno spazio definibile dal
concetto di installazione.


La diversificazione degli elementi del discorso e l'organizzazione dello
spazio entro il quale si relazionano sono i confini del territorio entro il
quale si svolge la mia esperienza artistica.





 


Carlo Merello è nato a Genova nel 1950. Architetto, lavora nel complesso delle arti visive.
Dalla metà degli anni Settanta ad oggi la sua ricerca ha attraversato i valori della pittura neo-espressionista, con particolare attenzione al tema dell'autoritratto, fino a giungere, a metà degli anni Ottanta, ad una sintesi figurativa espressa da un simbolismo geometrico di forte valenza etico - spirituale. Nei lavori dei primi anni Novanta lo studio del simbolismo criptico degli archetipi della visione viene elaborato mediante il disegno di improbabili case di apparente e fredda memoria neoclassica. Attualmente, ultima tappa dei primi anni 2000, riprende alcuni temi fondamentali della sua ricerca per riconsiderarli in un ambito “sociale” meno legato ad argomentazioni autoreferenti: nascono così i plastici in perspex stabile-emozionale, i libri, le ferite della storia e, in ultimo il lavoro sui fatti del G8 genovese Souvenir d’Italie. La ricerca relativa ai rapporti tra la visione artistica e la cultura architettonica lo coinvolge tutt’ora dando luogo alla elaborazione di un concetto “ibrido” definito “tipoide” sintesi tra tipo edilizio e segno figurale.

ESPOSIZIONI

Mostre personali

1972 "Cattedrali", C.C.Le Prigioni, Genova, testo in catalogo di B.Pettinati.
1976 "Informale", Galleria Art Room, Genova, testo in catalogo di D.Camera.
1981 "Ri-tratti", Palazzo del Comune, Genova, testo in catalogo di L. Merello e
L. Amisano.
1983 "Genesis", Libreria Il Sileno, Genova, a cura di C. Romano.
" "Genesis", Galleria Balestrini, Albissola Marina, testo in catalogo di N. Muzio.
“ "im-posture", Galleria Unimedia, Genova, testi in catalogo di L. Muller
Profumo, G. Beringheli, L. Merello.
1985 "Lo specchio di Pan", C.C. Il Brandale, Savona, testi in catalogo di L .Merello,
A. B.Del Guercio.
1987 "Opere 1978-1986", C.C. Via Interiano 3, presentazione dell'autore.
“ "Figure del mondo", Studio Gennai, Pisa, testo in catalogo dell'autore.
" "Ermetica memoria", C.C. Le Arie del Tempo, Genova, testo dell'autore
pubblicato su Hiram, marzo 92.
1991 "Sole di mezzanotte", Studio Alaya, Genova.
1992 "Uscire dal libro", Libreria Sileno, Genova, a cura di C. Romano.
1998 "CASAmenti", C.C. Balestrini, Albissola Marina, a cura di S.Ricaldone.
2001 “Verso Casa”, Spaziodellavolta, Genova, a cura di Viana Conti.
2002 “Le pagine ermetiche 1987-2002”, Genova, A.C. Satura
2003 “ Souvenir d’Italie – Genova, G8”, Genova, Ordine degli Architetti della Provincia
di Genova; Leonardi V-Idea, Genova.
2004 “Ibridi d’architettura”, Inaugurazione della nuova sede dell’Ordine degli
Architetti della Provincia di Genova. Genova 2004, Capitale della Cultura
Europea.
2004 “ Le Fessure di Genova”, Galleria Il Vicolo, Genova.
2005 “BUIO, sottovetro”, Istituto Italiano di Cultura di Madrid, Madrid.
2006 “Le Ferite della Storia ”, Palazzo Guasco, Alessandria, a cura della
Provincia di Alessandria

Mostre collettive

1972 "Paesaggio ligure",C.C. Il Tornasole, Genova.
" "Arte flora", 1°Premio grafica, Fiera del Mare, Genova.
1974 "Premio Travi", Coppa Comune di Genova, Genova.
1978 "Grafica italiana", Galleria Greminger, Genova.
"Il restauro immaginario", proiezione di immagini mediante fondografi sulla
facciata della chiesa delle Scuole Pie, performance, Genova.
1983 "Non si tratta così un eroe", Galleria Unimedia, a cura di
G. Di Pietrantonio, Genova.
1983 "Lo spazio, le stagioni, le opere", mostra e pubblicazione per i 13 anni della
Galleria Unimedia, testo di G. Beringheli, Genova.
" "Mostra del libro fatto a mano" Museo d'arte moderna, Udine, a cura della Casa
ed. Campanotto.
1984 "Mostra collettiva", C.C.AxA, Firenze, a cura di A.B. Del Guercio.
" "Libro fatto a mano",C.R.A.C., Verifica 8+1,Mestre.
" "Arte grafica internazionale" C.A.L.A. Fieschi, Sestri Levante, a cura di V.Conti
e S.Ricaldone.
" "La cornea e la pupilla", C.C. Del Levante, patrocinata dall' Ente
Decentramento Culturale, testi di S.Ricaldone.
" "Via Isola", C.S. del Comune di Albisola Mare, a cura Gall. Balestrini
1985 “Pittura 70/80 in Liguria”, C.A.L.A. Fieschi, Sestri Levante, a cura di V. Conti e
S.Ricaldone.
1985 "Grande adesione" Gall.Civica d'Arte Moderna, San Giminiano a cura di A.B. Del
Guercio.
" "Domenica di Pentecoste", C.C. del Levante, Genova.
1986 "La ceramica di Albisola, vecchia e nuova infornata", Galleria Nike, Milano.
" "Alley's Flash"Porta Siberia, Genova, a cura di E.Cirone.
"Giovani pittori in Liguria", Museo d'Arte Moderna,Villa Croce, Genova, a cura
dell'Accademia Ligustica di Belle Arti.
" "Entro dipinta gabbia", Palazzo Lanfranchi, Pisa, a cura di F.Sborgi e S.Ricaldone.
1988 "Pisan Clouds", Studio Gennai, Pisa, a cura di S.Ricaldone.
1989 "Artisti italiani in Spagna", Comune di Altomonte, Huelva.
“ "La notte e il giorno", C.C. Le arie del tempo, Genova,
a cura di L. Frisa, M. Ercolani.
" "Scatole d'artista", per i 20 anni della Gall. Unimedia, Ge.
"Scacchiera" Libri d'artista , Galleria Unimedia, Genova e Castello di Belgioioso,
a cura C.Gualco.
1992 "Crossing Borders" Fine Arts Center, Irvine, California.
" "Il mercato della crisi, libri e segnalibri" Gall. Unimedia, Ge.
" "La morte ha per tutti uno sguardo", Galleria C. Busi, Chiavari,
testi in catalogo di L. Frisa, M. Ercolani, M. Sciaccaluga.
1993 "Libro e segnalibro" Museo dell'Informazione di Senigallia, a cura Ass. Cultura,
Pubblica Istruzione e C. Gualco.
" "Arte postal: a Festa", Biblioteca municipal do Barreiro, 5x Expo
Internacional, Spagna.
" "Nota a Margine", Galleria Ellequadro, Genova, testo in catalogo di M.Fochessati.
" "Int.Mail art show", Santa Barbara Museum of art, California.
" "Searching for the Hidden", Art Dep. Biola University, California.
" "Il libro digitale", mostra itinerante a cura di M.Borzone:
C.C.Il Gabbiano, La Spezia; Villa Pacchiani, Firenze; Galleria Il Vicolo, Genova.
1995 “Biennale di poesia”, Alessandria.
“ "L'objet reconnu", mostra itinerante a cura di M.Borzone:
C.C. .Il Gabbiano, La Spezia; Galleria Clasing Etage, Munster.
" "Raccogli il guanto", mostra itinerante: C.C.Il Gabbiano, La Spezia;
Gall.R. Leonardi, Genova, a cura di F. Battolini.
" "La casa virtuale dell'opera", installazioni in abitazioni private e
Galleria R. Rotta, Genova, a cura di M.Cristaldi.
" "Children's corner", mostra itinerante a cura di M. Borzone: C.C. Il Gabbiano,
La Spezia; Scuola el. Daneo, Sal. San. Francesco, Genova.
1996 "La casa virtuale dell'opera", Studio Spaggiari, Milano.
" "Mitomodernismo" Poesia e arte visiva ad Alassio, a cura di G. Conte e S. Zecchi.
1997 "Biennale di poesia", Alessandria
" "Museo delle forme inconsapevoli" Genova - Quarto, Comunicazione sul
simbolo della croce.
1998 “L'Istante e la memoria", Genova, Spaziodellavolta e C.C. Franco-Italiano
Galliera, a cura di Viana Conti.
2000 “Materiale@Spirituale”, Istituto di Cultura Italiano a Zurigo, a cura di
Francesco Poli.
2002 “Il doppio dell’ombra”, Palazzo Barolo, Torino, a cura A. C. “Uovo di Struzzo”.
2002 “NOIR”, Collegio Cairoli, Università degli Studi di Pavia, Pavia.
2003 “Fotografia contemporanea a Genova”, Genova - Galleria Andrea Ciani.
2007 “Taccuino d’artista”, Genova – Biblioteca Comunale Berio.

Mostre di gruppo

1994 "ORO vili figura" C.C. Il Gabbiano, La Spezia - Studio Gennai , Pisa
1995 "ORO vili figura" Gallera Rosa Leonardi, V-Idea, Genova - Palazzo Rocca,
Chiavari, Ass. alla Cultura, testo in catalogo di M. Borzone.

Bibliografia

Recensioni e cataloghi

"I disegni dello sguardo" G.Beringheli, 'Il Lavoro', 10.11.81
"Merello nuovo Icaro", G.Beringheli, 'Il Lavoro', 28.11.83 ,
"Im-posture", M.C.Bocci, 'Il secolo XIX', 29.11.83
"Artisti genovesi", C.Gualco, ARCA, 1984.
"L'avatar azzurro", L.Merello, OCRA ,1983.
"Un genovese alla Lovecraft", C.Romano,'Corriere Mercantile', 19.11.85
"Il segno ermetico di Carlo Merello", C.Romano,
'Corriere Mercantile', 27.1.88
"Le figure di Merello dal caos al segno",'Il Tirreno', 14.1.88
"L'<Oro> al Circolo <Il Gabbiano>", F.Battolini, 'La Nazione',7.2.94
"Da Gennai una mostra tutta all'insegna dell'oro", N.Micieli,15.3.94
"ORO vili figura", V.Conti, 'Flash art', Maggio 1995.
"La casa virtuale dell'opera", G.Beringheli,'Il Lavoro', 21.11.95
"Lo spazio, Le stagioni, Le opere" AA.VV,G.Beringheli, 1983, Ed.Unimedia, Ge.
"Dizionario degli artisti liguri", Ed.De Ferrari, a cura di G.Beringheli, tutte le Edizioni
"Genesis", catalogo di N. Muzio, 1983.
"Im-posture", catalogo di L.Muller Profumo, G.Beringheli, L.Merello, 1981
"Lo specchio di Pan", catalogo di L.Merello, A.B.Del Guercio, 1985
"Ermetica memoria", testo dell'autore pubblicato su Hiram, marzo 92.
"Figure del mondo", catalogo dell'autore, 1988
"La morte ha per tutti uno sguardo", catalogo di L.Frisa, M.Ercolani, M.Sciaccaluga, 1992
"Nota a Margine", catalogo di M. Fochessati, 1993
"La casa virtuale dell'opera", a cura di M.Cristaldi, 1995
"ORO vili figura" catalogo di M. Borzone, 1994
" L'istante e la memoria" testo di Viana Conti, 1998
“CASAmenti” di Carlo Merello, pubblicazione edita in occasione della mostra nel mese di Agosto,
1998 al Centro Culturale d’Arte Contemporanea Balestrini, Via Isola 40, Albissola Marina (Sv),
testi di S.Ricaldone, V. Conti, M. Fochessati e B. De Batté.
“Materiale@Spirituale”, testo in catalogo di Francesco Poli, 2000.
“Verso Casa”, testo di Viana Conti, 2001
“ Il doppio dell’ombra”, catalogo a cura di Ketty Cacciabue, 2002.
“Souvenir d’Italie - Genova,G8”, Catalogo a cura di Viana Conti.
“Le fessure di Genova”, rivista In – Genova, Maggio 2004.
“BUIO sottovetro”, catalogo mostra personale I.I.T Madrid, 2005.

 

 
 
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