sabato 17 novembre 2007

Convegno Sostebibilità e qualità della forma



E’ ormai acquisita universalmente la consapevolezza della critica condizione di salute del nostro pianeta. Questo obbliga ad una revisione profonda delle modalità di costruzione dell’ambiente di vita, quindi delle città, degli edifici e degli spazi aperti che la costituiscono. La sostenibilità del costruire non può più essere considerata un lusso per pochi o qualcosa di difficilmente perseguibile ma, al contrario, pratica consueta, prassi da innescare in tutte le condizioni possibili.
Tale principio deve costituire la base di un patto tra le forze culturali, economiche e politico-sociali.
Il presupposto della sostenibilità da solo non è però sufficiente ad esaurire le responsabilità di coloro che disegnano e pianificano lo spazio. La sostenibilità non è un travestimento per coprire il vuoto di idee e la bruttezza delle città, dei luoghi abitati dai singoli e dalle comunità. La qualità dell’architettura è cosa ancor più delicata della salute del corpo edilizio e delle tecnologie messe in atto: cultura, storia ed identità sono i principali ingredienti che devono produrre la qualità delle cose costruite, facendo giustizia dell’idea che sostenibile porti inevitabilmente a ripiegamenti nostalgici.

Sostenibilità e qualità della forma: due facce della stessa medaglia, comunque diverse.